Mario Bellavista

Pubblicità e marketing, anni ’30-’50

Nasce a Busca (CN) nel 1907.

Dopo gli studi si trasferisce a Torino e nel 1929 inizia a lavorare alla Fotoprodotti Gevaert di Torino (in seguito Agfa-Gevaert), divenendo in poco tempo Direttore della Pubblicità.
In Schiapparelli approda nel 1936 come Responsabile delle vendite e della pubblicità e pochi anni dopo diventa Capo ufficio pubblicità e stampa di tutto il Gruppo Montecatini per curare la comunicazione di 28 società ad essa collegate, tutte realtà con prodotti e mercati di riferimento diversi. Dal 1947 fino al 1950 ricopre anche il ruolo di Direttore Amministrativo dell’I.R.E. (Istituto Ricerche Economiche di Confindustria). 

Del primo periodo della sua carriera fanno parte alcune sue pubblicazioni esaustive, quali “Il vostro negozio Gevaert” del 1933 e il Piano Marketing per Rodina Montecatini” del 1939, che per l’anno e i contenuti si collocano nella frontiera più evoluta del marketing operativo.

Nasce a Busca (CN) nel 1907.

Dopo gli studi si trasferisce a Torino e nel 1929 inizia a lavorare alla Fotoprodotti Gevaert di Torino (in seguito Agfa-Gevaert), divenendo in poco tempo Direttore della Pubblicità.
In Schiapparelli approda nel 1936 come Responsabile delle vendite e della pubblicità e pochi anni dopo diventa Capo ufficio pubblicità e stampa di tutto il Gruppo Montecatini per curare la comunicazione di 28 società ad essa collegate, tutte realtà con prodotti e mercati di riferimento diversi. Dal 1947 fino al 1950 ricopre anche il ruolo di Direttore Amministrativo dell’I.R.E. (Istituto Ricerche Economiche di Confindustria). 

Del primo periodo della sua carriera fanno parte alcune sue pubblicazioni esaustive, quali “Il vostro negozio Gevaert” del 1933 e il Piano Marketing per Rodina Montecatini” del 1939, che per l’anno e i contenuti si collocano nella frontiera più evoluta del marketing operativo.

Per primo in quegli anni comincia anche «la pratica di quelle che poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, dovevano prendere la denominazione di public relations» [1].
Già in giovane età emerge chiaramente la sua personalità poliedrica di giovane creativo e visionario, il quale, anche grazie alla sua formazione economica, è consapevole dell’importanza di un approccio diverso, più tecnico ed economico ma anche innovativo alla pubblicità.

Dopo la composita esperienza in Montecatini, Mario Bellavista fa suo il concetto che il marketing rappresenta un nuovo pilastro dell’economia liberistica, perché è «l’occhio per vedere, prevedere e operare nella realtà dei mercati»[2].

Mario Bellavista, Il marketing è l’occhio per vedere, prevedere e operare nel Mercato Comune, Collana Studi sulla pubblicità e sul marketing, Edizioni Sigla, Milano,1957, p.9.

Per creare campagne pubblicitarie egli coniuga da un lato il metodo empirico, dall’altro l’applicazione rigorosa dei sistemi più moderni di analisi sistematica dei bisogni e della domanda di un mercato. Adotta, sin dagli anni 50, il marketing strategico e operativo su larga scala cercando di diffonderlo, non senza le difficoltà tipiche del pionierismo, e diventa un grande sostenitore del concetto molto moderno per l’epoca che «la pubblicità doveva rendere economicamente».

Mario Bellavista, non a torto, è considerato «come uno dei protagonisti più autorevoli dello sviluppo tecnico della pubblicità», nel cui ambito si è rivelato uno dei «fautori dell’impiego delle ricerche di mercato e allo stesso tempo dell’uso della pubblicità come uno degli strumenti, atto a realizzare, in idonea combinazione con altri, la traduzione operativa del concetto di marketing»[3].

Un approccio antesignano lo esprime anche nella sua passione dell’età giovanile, la fotografia artistica amatoriale, in cui ha saputo coniugare la sperimentazione creativa con la ricerca tecnica

Per lui la fotografia è un momento privilegiato di fare arte, una passione molto preziosa per la sua attività di pubblicitario, perché gli fornisce “quell’occhio” pronto a cogliere i mutamenti delle varie epoche in ambito estetico, comunicativo, sociologico ed economico, caratteristica fondamentale dei visionari.

Anche l’intuizione per l’aspetto iconografico e l’approccio moderno all’estetica, che coltiva sin dalla giovinezza, diventano fondamentali per la realizzazione delle campagne durante tutto il suo percorso professionale nella comunicazione: infatti, è stato tra i primi pubblicitari a introdurre la fotografia nella visualizzazione delle campagne. 

Il libro “Perché Fotografo. Come fotografo”, pubblicato da Bertieri Edizioni nel 1948, con la prefazione del magistrato fotografo Domenico Riccardo Peretti Griva, illustra in modo esaustivo le sue idee e le sue intuizioni estetiche, sempre schierate sul fronte della ricerca del nuovo.

[1] Felice Cùnsolo, La pubblicità italiana, G.G. Görlich Ed.,1955, p.51
[2] Mario Bellavista, Il marketing è l’occhio per vedere, prevedere e operare nel Mercato Comune, Collana Studi sulla pubblicità e sul marketing, Edizioni Sigla, Milano,1957, p.9.
[3] Edoardo T. Brioschi, Elementi di economia e tecnica della pubblicità, volume I, Editrice “Vita e Pensiero”- Università Cattolica di Milano,1984, p.286, p.292.

Panorama Pubblicità Marketing, rivista completa già nel dopoguerra

Nel 1949 Mario Bellavista fondò il trimestrale Panorama della Pubblicità, poi divenuto Panorama Pubblicità Marketing, distribuito in abbonamento fino a metà degli anni ‘80. Gli articoli riguardavano gli studi e i progressi della pubblicità e del marketing e fu anche grazie a questa pubblicazione che un concetto ancora lontano dalle aziende italiane come quello della comunicazione e del marketing prese piede in Italia. Alla sua nascita il sottotitolo della rivista riportava illustrava gli argomenti trattati: pubblicità, ricerche di mercato, tecnica della vendita, public relations, economia e statistica della pubblicità, evidenziando un approccio del tutto innovativo. Non mancavano articoli di firme famose della sociologia, psicologia e pubblicità anche internazionali, così come le rubriche fisse con notizie tratte da ‘Vente et publicité’, ‘International marketing’, ‘Advertising Age’, ‘La pubblicità’ e articoli con dati di mercato che approfondivano le problematiche dei vari settori. 

A fine anni ‘70 la testata si riappropriò del nome originario, Panorama Pubblicità, e di una nuova grafica. Nel 1985 divenne rubrica fissa della rivista  “Il Direttore Commerciale”.

La rivista Panorama Pubblicità Marketing nel 1970.