Mario Bellavista
Pubblicità e marketing, anni ’70-’90
Già tra gli anni ‘60 e ‘70 in Italia si rafforza la presenza di aziende estere e, al loro seguito, di agenzie di pubblicità anglosassoni e americane. Nel 1969 Sigla entra a far parte di una grande realtà anglosassone, la Leo Burnett LPE Ltd., diventando LPE-Sigla, con Mario Bellavista sempre a dirigere e portare avanti campagne a respiro più internazionale.
Dopo la partnership con l’agenzia inglese, a metà degli anni 70, Mario Bellavista decide di correre nuovamente da solo, fondando un proprio studio di consulenza di marketing e comunicazione per strategie e campagne di brand italiani ed esteri. Tra i tanti: il rabarbaro Zucca, gli sci Völkl, Alivar, l’olio Dante, il Comitato Italiano Caffè, Standa, Car Comauto, Modatex, SAGAF, K-Way, Radio Vaticano e SPI (Società per la Pubblicità in Italia).
La sua passione per l’editoria lo ha portato a fondare, nel 1949, “Panorama Pubblicità”, la prima rivista italiana sul progresso tecnico della pubblicità, successivamente apertasi anche al marketing e a prendere le redini della rivista specializzata “Il Direttore Commerciale”. Ambedue le riviste confluiscono, negli anni 70, nella casa editrice Edithema, che Mario Bellavista fonda e dirige, inizialmente, con il figlio Paolo, per poi lasciare a lui la guida negli anni ‘80.
Presentazione alla stampa della prima edizione del Premio Targa Oro della Comunicazione Pubblicitaria del 1985, ideato da Mario Bellavista (al centro del tavolo relatori)
Nella collana “Studi sulla pubblicità e sul marketing” Mario Bellavista raccoglie e pubblica i suoi scritti corredati da dati economici e statistiche relativi a numerosi mercati internazionali fra gli anni ‘50 e ‘80, ed interventi sulle tematiche più salienti del suo lungo e ricco percorso professionale.
Nell’ultimo decennio di vita crea anche un prestigioso premio: la “Targa Oro della Comunicazione Pubblicitaria”, che si delinea subito come importante punto di riferimento nel settore, l’unico a riunire quasi tutte le associazioni di categoria in veste di giurati. Un premio che ha rispecchiato, fino all’ultimo, l’indole e le qualità di questo figura storica della comunicazione e che ha continuato ad essere un punto di riferimento anche dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1990, a 83 anni.