Mario Bellavista
Pubblicità e marketing, anni ’50-’60
Dopo l’esperienza in Montecatini, nel gennaio 1950, in un’Italia che stava ancora emergendo dalle fatiche del dopoguerra, Mario Bellavista fonda, con un pugno di collaboratori, lo Studio Sigla, che, in pochi anni, diventa a tutti gli effetti una vera e propria Agenzia di pubblicità e marketing tutta italiana, con l’apice negli anni ‘50 e ‘60.
Dagli inizi degli anni 60, la Sigla, composta da uno staff di oltre 120 persone, dispone di un reparto fotografico interno, un’area di produzione filmati, una sala cinema interna, 4 reparti creativi indipendenti con circa una ventina di artisti coinvolti, un reparto “statistiche e ricerche di mercato”, una biblioteca di 1500 volumi tecnici in varie lingue. È la prima italiana a ciclo completo ad applicare il marketing e la pubblicità a tutto tondo: dall’affissione alle campagne stampa, dalle ricerche di mercato alle promozioni, dalle pubbliche relazioni al merchandising, dalla fotografia alle campagne per televisione, cinema e radio. Una consistente parte dell’attività lavorativa è inerente anche alle ricerche motivazionali.
Nel 1962 secondo la rivista americana Advertising Age l’Agenzia Studio Sigla si colloca al 5° posto tra le prime dieci agenzie di pubblicità in Italia, dopo colossi come CPV, Radar&Benson, J.W. Thompson, McCann Erickson[4].
In quel periodo Sigla, per ampliare lo sviluppo anche all’estero, entra anche a far parte di CAMA, una rete di agenzie collegate nelle principali capitali europee e oltreoceano (USA, Brasile, Sudafrica).
E, fin dagli anni ’50, ha l’onore di vedere all’opera numerosi creativi e artisti (molti erano giovanissimi), che sono poi diventati parte determinante della storia della comunicazione e del mondo artistico italiano e internazionale.
Le principali industrie italiane del “miracolo italiano” e molte aziende internazionali, tra cui Procter&Gamble, Bic, Johnson&Johnson, Unilever, affidano le loro campagne di pubblicità e marketing negli anni ‘50-‘60 all’agenzia Sigla. Citiamo tra i tanti marchi gestiti in vent’anni di attività, molti dei quali seguiti per oltre un decennio: Bic, Buitoni, i Baci ed altri prodotti Perugina le birre Nastro Azzurro, Wührer e l’Industria Italiana della Birra, l’Asti Spumante Gancia, gli elaboratori elettronici e le macchine per scrivere IBM, Yomo, l’olio Cuore, Knorr, la crema Nivea, le saponette Fairy e Monsavon, i reggiseni Lovable, oltre a marchi di caffè, prodotti fotografici, detersivi. In particolare ricordiamo i successi delle campagne Pavesi, seguite per dieci anni: il lancio dei Pavesini -che già dagli inizi degli anni 50 ha fatto storia per i numeri prodotti-, quello dei cracker e dei primi Autogrill, in particolare di Villoresi Est, a Lainate, dall’architettura avveniristica progettata dall’Arch. Bianchetti
L’avveniristico Autogrill progettato dall’Arch. Jacopo Bianchetti. (foto Archivio Architetti Bianchetti)
[4] Simona De Iulio e Carlo Vinti, La publicité italienne et le modèle américain – Le débat entre artistes et techniciens (1948-1960), Rivista “Vingtième Siècle. Revue d’histoire 2009/I n. 101”, p.78; cfr. Advertising Age, Issue: 4th March 1963, Crain Communications, USA, p.52.
I Caroselli dello Studio Sigla
In Sigla i successi di alcuni brand nascono anche dal connubio fra Carosello e le celebrità del tempo utilizzati come testimonial. Tra i tanti ricordiamo: Frank Sinatra e Vittorio Gassman per Baci Perugina, l’esilarante duo Vianello-Tognazzi per Bic, la splendida voce di Mina per l’Industria italiana della birra. Altri testimonial delle campagne Sigla: Nino Manfredi e Renato Rascel, Claudio Villa per Arrigoni; Eleonora Rossi Drago per Gancia; Paolo Ferrari per la pastina Buitoni.